La mononucleosi è una malattia infettiva, nota anche come malattia del bacio, perché è facilmente ed altamente trasmissibile tramite la saliva.
È di natura virale e può colpire tutte le fasce di età. Ma cerchiamo di saperne di più sulle cause, sulla diagnosi, su come curarla e se ci sono differenze tra adulti e bambini. Partiamo dalle cause.
Le cause
È di natura virale, perché è scatenata dal virus di Epstein-Barr (EBV), noto anche come Human herpesvirus.
È un virus molto diffuso e appartiene alla famiglia del virus della varicella. Questo virus attacca alcune cellule del nostro sistema immunitario, in particolare i linfociti B. È una malattia mediamente contagiosa ed è diffusa soprattutto tra i soggetti tra 15 e 25 anni, ma può colpire anche i bambini (così come la varicella infantile).
La trasmissione del virus avviene attraverso la saliva: un bacio, uno starnuto, un colpo di tosse o una via indiretta, usando per esempio il bicchiere o le posate di una persona infetta. Nel caso dei bambini il contagio può avvenire mettendo in bocca giochi o oggetti di altri bimbi malati.
Una volta entrato nell’organismo il virus rimane stabile e sfugge al sistema immunitario nascondendosi nelle cellule. Può rimanere stabile e silente a lungo, anche per tutta la vita, o dare inizio alla malattia.
I sintomi
I sintomi caratteristici sono mal di gola, febbre dai 37° ai 40° C (anche per 8-15 giorni), perdita di appetito, dolori muscolari, mal di testa, ingrossamento di milza e fegato, lesioni cutanee, dolori addominali, stanchezza diffusa e linfonodi ingrossati.
Per questo la mononucleosi viene scambiata per una lieve sindrome influenzale. Il decorso a volte è asintomatico, senza febbre, coinvolgendo solo la gola. Queste manifestazioni passano nel giro di 2-3 settimane, sebbene fastidiose. In alcune persone può accadere che il senso di spossatezza e stanchezza diffusa persiste per qualche mese.
La diagnosi viene eseguita mediante degli esami ematochimici specifici: si vanno a dosare gli anticorpi contro il virus, i linfociti, i livelli delle transaminasi epatiche e della bilirubina, che si alternano in caso insorga la malattia.
Come trattarla
Anche se la malattia procede spontaneamente verso la guarigione, per aiutare ad affrontare meglio i sintomi si consigliano il riposo completo, una alimentazione equilibrata e una buona idratazione. Al bisogno è possibile utilizzare, su consiglio medico, farmaci antinfiammatori e antipiretici.
Adulti e bambini
Negli adulti i sintomi sono più evidenti, rispetto ai giovani: è maggiore la sensazione di malessere e di aver contratto una sindrome simil-influenzale.
Prevalgono i dolori alla gola, alla testa, all’addome ed il senso di nausea. La febbre è leggera, con brividi frequenti. La gola presenta chiazze rosse sul palato e sulle tonsille. Si ingrossano i linfonodi della gola, delle ascelle e dell’inguine.
Nei bambini, soprattutto nei più piccoli, la mononucleosi è difficile da diagnosticare, perché i sintomi sono più lievi. In alcuni casi possono presentarsi però delle complicanze, tra cui l’edema delle palpebre, la gastroenterite, l’anemia e l’intolleranza alla luce.
Nei bambini in età scolare sono abbastanza simili a quelli dell’adulto. A volte nei bambini la mononucleosi si associa a sfoghi cutanei simili a quelli del morbillo. Non compare quasi mai l’ingrossamento di milza e fegato.