Come nasce una scarpa: la storia raccontata all’Accademia del Lusso

Un affascinante viaggio dietro le quinte del fashion con Andrea Mondin. Il designer della Maison Versace ci racconta il processo creativo di un paio di scarpe

13/02/2015

L’Accademia del Lusso di Milano ha ospitato la conferenza di Andrea Mondin, designer di scarpe e accessori per Versus, Versace e Versace Jeans. La prestigiosa scuola di moda, da cui escono le figure professionali più ricercate e specializzate all’interno del panorama della moda, ha l’obiettivo di formare i principali profili richiesti dal fashion al marketing, dal brand management al fashion design e alla comunicazione moda, mantenendo sempre un costante contatto con il mondo delle imprese. Per garantire agli allievi una preparazione all’avanguardia , l’istituto rinnova e aggiorna costantemente la propria offerta formativa ed è in quest’ottica che è stato organizzato anche questo evento: attraverso un approccio pratico e l’esperienza raccontata dai protagonisti del settore diventa possibile offrire un percorso didattico più pratico, con un utile e prezioso valore aggiunto.

per info: www.accademiadellusso.com

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Andrea Mondin: un destino già scritto

Un creativo giovane ma talentuoso che, grazie alle sue idee e alla capacità di trasformarle in realtà, ha imparato a dar forma ai sogni del mondo femminile, restituendo calzature che fanno breccia nel cuore di tutte : dai red carpet alla quotidianità. Del resto la sua carriera era probabilmente già scritta: sin dall’asilo – ha raccontato Andrea, con un’iniziale timidezza che si è via via stemperata – disegnavo bamboline con i tacchi ed ero un fan di due star che nel tempo si sono rivelate vere e proprie icone come Raffaella Carrà e Amanda Lear. E così, dai sogni di un bambino è nato un autentico talento, orgoglioso porta-bandiera del made in Italy in tutto il mondo.

Come nasce una collezione?

Si possono individuare dei veri e propri step – ha raccontato Mondin davanti a un pubblico attento e curioso – per raccontare lo sviluppo del processo produttivo che sta dietro alla creazione di una scarpa. Oggi il compito di un designer è di saper coniugare creatività e praticità per realizzare un prodotto di alta qualità: deve infatti soddisfare le esigenze di una donna elegante, moderna, glamour ma anche colta e consapevole di sé e della sua sensualità. Si parte così da un briefing in cui lo stilista condivide le proprie idee con il suo staff: verranno evidenziati i pezzi carry over (ovvero quelli che rimangono in produzione dalle precedenti collezioni, magari con nuove caratterizzazioni) e da lì inizia un momento di ricerca, che si sviluppa in tutto il mondo. I designer a quel punto viaggiano in cerca di ispirazioni, frequentano fiere, mostre, eventi, librerie in tutte le città che possano offrire nuovi trend da cogliere. Qualsiasi cosa – ci dice Andrea – può far sorgere in noi l’ispirazione giusta. E’ fondamentale tenere gli occhi aperti anche su altri settori, come l’automotive, la tecnologia, lo sport. L’idea giusta può arrivare all’improvviso. Sono convinto che la creatività ci attraversa e bisogna solo lasciarla uscire per renderla produttiva. Una volta catturato un buon numero di idee e stimoli, si passa alla realizzazione degli schizzi che verranno poi approvati dal direttore creativo. A questo punto verrà fatto produrre un prototipo, a cui seguiranno i campionari da inviare agli show room in tutto il mondo insieme ai look book d’ispirazione.

Dalla teoria alla pratica: la produzione

Andrea ha raccontato tutti gli aspetti che fanno parte del processo produttivo. Per esempio, non tutti sanno che in Italia ci sono molte fabbriche produttrici specializzate in scarpe ed accessori, suddivise per aree geografiche: Parabiago è famosa per creazioni legate ai grandi nomi della moda e se ne è spesso sentito parlare, ma anche la Regione Marche ha una grande produzione di calzature e pelletteria. Non è da meno Napoli e la Regione Puglia, patria di ottime ballerine e sneakers. Abbiamo scoperto che realizzare lo stampo per un solo tacco costa davvero tanto (fino a 2.000 euro!) e che ogni due numeri di scarpe è necessario produrre un nuovo tacco: non ci avevamo mai pensato, ma la nascita di un prototipo deve richiedere davvero molto tempo, con tutti gli aspetti che vanno considerati: tacco, suola, metalli, fodera, pellame, packaging sono tutti elementi da curare nel minimo dettaglio prima che il prodotto finito arrivi tra le nostre mani.

L’essenza del designer

Al termine della conferenza sono state fatte numerose domande ad Andrea sui suoi inizi, sulla quotidianità del suo lavoro, sulla capacità di interpretare correttamente le esigenze di uno stilista. Sono davvero orgoglioso di essere italiano e di poter far parte di un mondo della moda tutto nostro. All’estero non è così, da noi molti brand sono ancora gestiti dalla famiglia fondatrice e questo fa sì che si respiri un’atmosfera diversa, di attaccamento, di sentimento che difficilmente si incontra altrove. Lavorare negli ambienti della famiglia Versace, quelli in cui Gianni prima e Donatella poi hanno creato, mi ha fatto comprendere maggiormente la loro filosofia, la loro essenza, che con il mio lavoro cerco di interpretare al meglio. Alla domanda poi, su quale fosse la donna a cui vorrebbe dedicare un paio di scarpe, Andrea ha risposto “La donna a cui mi piace ispirarmi è intellettuale e sexy, ama il lusso e si documenta su tutto, ama l’arte, è ironica ed è una donna consapevole. La scarpa può essere un modo per sedurre ironico e mai banale se sfoggiato da una donna così“. Non è forse il tipo di donna a cui noi tutte vorremmo assomigliare?