Tarli: come si formano e come eliminarli

Forellini sparsi sul comodino e polverina biancastra a terra: i segni inconfondibili di un mobile attaccato dai tarli. La scelta è tra i rimedi naturali o vere e proprie disinfestazioni. Ecco tutte le soluzioni

03/07/2014

Per chi predilige i colori caldi del legno e ha deciso di arredare la propria casa seguendo questa passione, sarà una vera “missione” tenere tavoli, sedie e credenze libere dagli odiati tarli che si formano quando meno te lo aspetti. Come se non bastasse, non sono nemmeno così facili da sconfiggere nonostante i numerosi rimedi in circolazione, sia prodotti chimici che i più classici consigli della nonna.

Tarli del legno

Il tarlo è un animaletto molto poco simpatico e, purtroppo, golosissimo di legno, particolarmente affezionato ai mobili antichi. Per l’esattezza a rovinare armadi e cassetti sono le larve del tarlo che per crescere si nutrono proprio del legno nel quale si trovano meravigliosamente bene, finché non crescono e allora escono dai fori che loro stessi creano. Alle spalle si lasciano delle lunghe gallerie, oramai vuote e ben scavate, che rappresentano un serio pericolo per la longevità della mobilia.

Ne esistono di diversi tipi: ci sono gli Anobidi, ghiotti dei mobili di antiquariato, mentre i Cerambicidi attaccano il legno stagionato, ad esempio le travi dei soffitti. Di solito l’incubo comincia tra maggio e giugno, che coincide con il periodo dell’accoppiamento, praticando un foro di uscita dal legno largo 1 millimetro di diametro. La femmina depone le uova nei fori e dopo circa 2 settimane escono le larve che scavano le pericolosissime gallerie nel legno, s’ingrossano e dopo altri 15 giorni diventano insetti adulti. Il ciclo completo di riproduzione dura da uno a due anni, favorito dalle condizioni climatiche delle case, nelle quali i mobili di solito si trovano in ambienti ben riscaldati. Basta trovare qualcuno di questi forellini e dei coni di polvere bianca nella direzione sottostante, ed ecco qua che il nostro mobile è stato conquistato dai tarli.

Rimedi fai da te contro i tarli

Questa potrebbe essere un’ottima soluzione fai da te per salvare i nostri mobili: dobbiamo munirci di liquido antitarlo in un negozio di casalinghi, cera d’api e olio di gomito. Chiudiamo i buchi con l’apposito liquido e sigilliamoli con una candela riscaldata. Impacchettiamo il mobile con il cellophane trasparente che toglieremo dopo 10 giorni. Ricopriamo i buchi con la cera colorata della stessa tonalità del mobile. Quindi aggiungiamo l’olio di gomito e la cera d’api per rendere il mobile uniforme e lucido. In questo modo il tarlo resterà sigillato all’interno del mobile e non riuscirà più a trovare una via di fuga.

Rimedi naturali

Non mancano i classicissimi rimedi della nonna, soprattutto le soluzioni a base di elementi naturali che miscelati tra loro sarebbero un toccasana contro i tarli. Per esempio l’olio essenziale di cedro giapponese mescolato ad acqua e vodka.
Inoltre, sistemare nei mobili dei pezzetti di legno di cipresso levigati sarebbe un’ottima prevenzione, così come usare batuffoli imbevuti di olio di zafferano oppure di una miscela formata da aceto bianco, acqua e olio di lavanda. Addirittura c’è chi consiglia di strofinare energicamente il mobile con spicchi d’aglio, “incellofanare” e tenere chiuso il tutto per una decina di giorni. Dopodiché far arieggiare parecchio per togliere l’odore dell’aglio: eliminata la puzza, anche i tarli dovrebbero essere stati messi k.o.

Altri rimedi

Quando i tarli infestano le travi di un’abitazione o il parquet, allora è necessario “archiviare” i rimedi della nonna e affidarsi a un servizio specializzato che utilizza sistemi sofisticati e moderni, per esempio il microonde, l’iniezione di sostanze specifiche, la nebulizzazione micronizzata.