Il rinvaso: come effettuarlo al meglio e con quali accorgimenti

Il rinvaso è una delle attività più frequenti quando si ama il giardinaggio. Importante farlo al meglio e con cura per garantire a piante e fiori una crescita rigogliosa

09/09/2014

Il rinvaso, questo sconosciuto! Soprattutto se siamo alle prime armi e ancora non sappiamo se abbiamo il pollice verde o meno, il pensiero di effettuare questa operazione può sembrare ostico e difficile. Niente paura, il rinvaso di una pianta non è altro che il suo trasferimento da un contenitore ad un altro, in genere più grande, per garantire una corretta e continua crescita sia delle foglie e del fusto sia delle radici.

Questo cambio di vaso è consigliabile sempre quando si comprano le piante nei negozi e nei vivai, dal momento che, spesso, vengono vendute in vasetti molto piccoli inadatti ad una crescita sana e rigogliosa. E’ bene inoltre procedere con il rinvaso tutte quelle volte che le nostre piante e i nostri fiori hanno le radici che fuoriescono dal contenitore in cui sono collocate, un chiaro segnalare di un bisogno di maggiori spazi e più nutrimento.

Ogni specie ha le sue regole: in generale però il periodo migliore per operare un rinvaso è in primavera o in tardo autunno, quando le piante cioè non sono ancora in riposo vegetativo e neppure nel pieno della loro crescita o della fioritura, dando così la possibilità alle radici di abituarsi al nuovo ambiente e alla nuova condizione. Non va infatti dimenticato che, benché apporti dei benefici, il rinvaso crea sempre un certo stress alla pianta ed è quindi necessario dar seguito a un periodo di assestamento.


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Tra le specie che richiedono alcune manovre particolari durante il rinvaso ci sono orchidee. Nel caso di questi fiori infatti è necessario procedere con l’eliminazione di tutto il vecchio substrato, tagliando radici vecchie o marce prima, di disporli nel nuovo vaso con il nuovo strato di corteccia.

Anche bonsai e piante grasse necessitano di cure particolari durante il rinvaso.
[dup_immagine align=”aligncenter” id=”131725″]Data la delicatezza delle radici infatti è opportuno adottare una particolare attenzione nel maneggiarle per evitare che si spezzino. I nuovi vasi inoltre dovranno essere dotati di materiale drenante per evitare ristagni d’acqua che le potrebbero danneggiare. Nel caso dei bonsai, prima del posizionamento nel nuovo vaso, viene richiesta anche una pulitura dal vecchio terriccio.

Ci sono poi le piante il cui rinvaso va fatto periodicamente almeno ogni due, tre o quattro anni a seconda della dimensione di partenza del vaso: è il caso del limone che necessita di contenitori sempre più grandi per continuare la sua crescita. Rinvasando sarà sufficiente eliminare parte del terriccio vecchio più esterno, aggiungendone di nuovo.

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Per quanto riguarda i fiori, come ad esempio azalee e rose, il rinvaso fa effettuato quando le radici hanno occupato tutto lo spazio a loro disposizione e comunque sempre lontano dal periodo della fioritura. In entrambi i casi l’ideale è utilizzare vasi in terracotta dotati di fori per favorire lo scolo dell’acqua in eccesso. Anche nel caso delle rose, come per orchidee e bonsai, è opportuno eliminare dalle radici il vecchio terriccio e in aggiunta procedere con un’abbondante potatura.


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